Curiosità natalizie
Dopo tanto girovagare, il Nonno Pasticciere ha deciso di fermarsi. Il Natale è vicino e bisogna prepararsi al meglio, perciò meglio lasciar perdere i divertimenti intorno al mondo…ci sono pranzi e cene da organizzare! Ma soprattutto ci sono da infornare gustosi dolcetti per deliziare i palati di grandi e piccini.
Non è soltanto la responsabilità culinaria a tenere a freno il Nonno. Le Feste sono un’occasione unica per scaldare il cuore con gli affetti più cari, per trascorrere del tempo in famiglia e prendersi cura di chi si ama. Telefonate, abbracci, biglietti, regali: tutto è consentito purché si tratti di manifestazioni d’amore ❤️
Cosa avete preparato per i vostri cari? È una sorpresa o potete dirlo al Nonno Pasticciere?
Lui, in cambio, vi racconterà alcune curiosità sul Natale che forse non conoscete a fondo…così, potrete intrattenere i vostri amici anche con delle storie e non solo con le vostre prelibatezze!
1) Perché si addobba l’abete?
L’abete, nell’antichità, veniva onorato dai Druidi, gli antichi sacerdoti dei popoli dell’Europa centrale (i Celti), molto prima della celebrazione della festa del Natale. È una pianta sempreverde ed è stato questo il motivo di tale “devozione”. Ma gli addobbi da dove arrivano?
La prima leggenda vede protagonista San Bonifacio, un missionario inglese, che recatosi in Germania vide delle persone riunite attorno a una quercia la vigilia di Natale. La tagliò e al suo posto nacque l’abete. Il santo lo interpretò come un segno divino e da allora iniziò a rappresentare la pianta come l’albero della vita, dando origine alla tradizione dell’abete per celebrare la nascita di Gesù.
La seconda storia, molto più romantica e magica, vede protagonista un uomo tedesco. Durante una notte particolarmente fredda vide la luce delle stelle farsi strada tra i rami dell’abete. Rimasto affascinato e rapito dallo scintillio riflesso tra il ghiaccio sugli aghi decise di voler replicare lo spettacolo per la moglie. Tagliò quindi un piccolo alberello che portò a casa e che addobbò con delle candele. La decorazione venne vista e ripetuta da altre famiglie per poi essere proposta negli anni nella piazza principale del villaggio. Ed è così che viandante dopo viandante, questa usanza si diffuse ovunque.
In Italia, la prima ad addobbare l’albero, fu Margherita di Savoia che decise di decorare il pino al Quirinale rendendola una tendenza tra le famiglie italiane dell’epoca.
2) Perché si usano palline colorate per gli addobbi?
Queste richiamano le abilità di un vecchio giocoliere. La tradizione racconta che, a Betlemme, si esibiva durante il periodo natalizio un artista molto povero che si rammaricava di non avere nulla da offrire al Bambin Gesù. Così un giorno decise di donare a Gesù la sua preziosa arte allestendo uno spettacolo solo per lui. Il giocoliere riuscì, grazie al suo numero e alle sue palline colorate, a far sorridere il Bambin Gesù. E da allora le palline colorate non hanno mai smesso di far sorridere i bambini!
3) Perché ci scambiamo i regali?
Tutto risale ai Saturnali, la celebrazione pagana dell’antica Roma festeggiata tra il 17 e il 23 di Dicembre in onore del dio Saturno e dell’Età Saturnia. In questo periodo ci si scambiava doni per celebrare la prosperità e la “salute£ del popolo romano. Pensate: la Statua della Libertà è stato il regalo di Natale che i Francesi fecero agli Americani nel 1883!
4) E il Presepe, da dove deriva?
Il primo presepe, questo lo sapete, risale al 1223 quando San Francesco d’Assisi, tornato da Betlemme, ottenne il permesso da Papa Onorio III di ricreare la nascita di Gesù Bambino in una piccola chiesa di Greccio. Questa prima rievocazione ha dato poi l’origine della tradizione del presepe vivente ripetuta in molte località d’Italia e del mondo intero. La raffigurazione della natività ha però origini molto più antiche, da quando i fedeli affrescavano le catacombe e i luoghi d’incontro con scene della nascita del Cristo. Il primo presepe in statuine venne scolpito solo 60 anni dopo l’idea del santo francescano dallo scultore Arnolfo di Cambio.
5) Quando nascono le casette di pan di zenzero?
Il pan di zenzero risale addirittura al 992, quando le torte venivano condite con spezie provenienti da Oriente. Fu il vescovo Gregorio di Nocopoli a portare in Francia un ingrediente sconosciuto, lo zenzero e a insegnare come produrne il pane. Non si sa chi abbia iniziato a modellare la pasta come omini o casette, ma la stessa Regina Elisabetta I amava decorare gli uomini di marzapane cercando di raffigurare gli ospiti attesi per Natale. Ma le casette vere e proprie sono più “giovani”: sembra davvero che la loro diffusione sia legata alla favola dei Fratelli Grimm Hänsel e Gretel.
6) Perché il bacio sotto il vischio porta fortuna?
La storia del bacio sotto il vischio è legata alla figura mitologica di Baldur, fratello minore di Thor. La madre del semidio, Freya, protettrice dell’amore e degli innamorati, vide in un sogno la morte prematura del figlio. Per evitarla, fece promettere ad ogni animale, pianta o pietra di non recar danno a suo figlio. A tutti, ma non al vischio!
Inutile…in una sfida costruita a tradimento da Loki, il dio dell’inganno, Baldur restò ucciso da un dardo di vischio. La madre si disperò e le sue lacrime sincere a contatto con la freccia di vischio, diventarono le bacche perlate della pianta e Baldur riprese vita. Così Freya, colma di felicità, ringraziò chiunque passasse sotto l’albero su cui cresceva il vischio con un bacio, come simbolo dell’amore che sconfigge la sfortuna e la morte.
7) E Jingle Bells?
In realtà questa melodia fu scritta nel lontano 1850 dal compositore James Lord Pierpont per commemorare la Festa del Ringraziamento. Successivamente passò a celebrare tutte le feste natalizie, ma non ha solo il primato di una “lunga stagionalità”: Jingle Bells infatti fu la prima canzoncina che il 16 dicembre del 1965 due astronauti statunitensi di nome Schirra Jr. e Thomas P. Stafford, a bordo della navicella Gemini 6, cantarono nello spazio mentre si attaccavano alla navicella Gemini 7.
8) La Stella cometa con la coda da dove viene?
Facile, da Giotto, che nel 1299 il pittore disegnò per primo la cometa con una luce così sfavillante da creare appunto la ormai iconica coda, discostandosi dall’iconografia tradizionale della stella stilizzata costituita da molte punte.
9) Chi ha inventato il bastoncino di zucchero?
Secondo una leggenda, il candy cane, il bastoncino di zucchero a strisce rosse e bianche, fu inventato a inizio Novecento da un pasticciere molto religioso. Esso simboleggia Gesù, il cui nome, Jesus, inizia appunto con la J…che si ottiene capovolgendo il bastoncino!
10) Perché si chiama Panettone?
Tradizione vuole che si tratti della sincrasi di “Pan di Toni”, dal nome dell’aiuto cuoco della famiglia Sforza, che si chiamava appunto Toni, che pare abbia inventato questo dolce. In cucina, lo sa bene anche il Nonno Pasticciere, non tutte le ciambelle riescono col buco e infatti lo sbadato Toni carbonizzò il dolce per il pranzo natalizio di Ludovico il Moro e la sua corte. Per rimediare, si inventò una veloce alternativa… il Pan di Toni, ovvero il Panettone.
Lo sappiamo, vi starete chiedendo perché non abbiamo parlato di Babbo Natale, giusto? Com’è possibile spiegare la magia? No, non si può, va solo vissuta!
Buone feste a tutti voi.
Eleonora Ciambellotti