Diamo inizio ai giochi: chi sta sotto non lo so, ma ben presto lo saprò!


Diamo inizio ai giochi: chi sta sotto non lo so, ma ben presto lo saprò!

Oggi il Nonno Pasticciere non finisce più di canticchiare, ma a cosa starà pensando…

A bì bò
chi sta sotto non lo so
ma al più presto lo saprò
A bì bò
Punto rosso, punto blu
starai sotto proprio tu.

Tra fornelli e dolci buonissimi si è perso di nuovo nel favoloso mondo dei giochi. In fondo per capire chi inizierà a giocare bisogna per forza fare la conta, e lui si sta già preparando.
Ci sono tanti modi per scegliere o escludere chi deve fare qualcosa in un gioco di gruppo, per esempio a nascondino il giocatore che deve cercare tutti gli altri nascosti, a Mosca cieca chi sarà bendato e così via.
L’espressione “fare al tocco” o “a chi tocca”, significa proprio designare quello che tra i presenti dovrà fare una determinata cosa, affidando la scelta alla sorte; l’origine del gioco è toscana e di solito si procede così: ciascuno dei presenti, disposti in cerchio, allunga la mano aprendo quante dita vuole; uno fa la somma di tutte le dita presentate e poi conta fra i partecipanti fino ad arrivare a quel numero ; colui che viene toccato per ultimo è il designato.
Fuori dall’uso toscano si dice anche “fare il conto”, “fare a la conta” o “alla conta”.

 

                                                   www.fotografiaprofessionale.it

 

E poi ci sono le conte che molti di noi conoscono, caratterizzate dal ritmo dato dalle parole ripetute, dalle rime e dagli accenti poetici. Il ritmo delle conte si può individuare meglio se, mentre le recitiamo, ci aiutiamo con il battito delle mani:

Aulì aulè
sacripante carcadè
barbagianni scimpanzé
a star fuori
tocca a te.

 

                                                             instamamme.net

 

Esistono varie forme espressive di canti fanciulleschi che nel tempo passato venivano usati dai bambini nei loro momenti di gioco. Ciò che conta non è il significato delle parole, ma il loro accostamento fonico. Il Nonno Pasticciere ne ha trovata una appartenente alla tradizione siciliana con un accenno ad elementi tipici della religiosità popolare:

Olè! Olè! Olè!
Tutt’ ‘i crapi fannu mmè.
E lu latti è di la crapa,
e la mennula è atturrata.
Ha passatu Sanciuvanni,
e stinnia li panni,
li panni e li pannizzi,
li gioi e li trizzi,
li trizzi ‘ncannulati.
Viva Maria la Tirnitati!

 

Ora siamo veramente pronti per iniziare…e dopo una super merenda! Non vi preoccupate non ci sarà nessuna conta, spuntini genuini per tutti i nostri piccoli amici!

Alla prossima!

Fonti:
http://www.filastrocche.it/contenuti/storia/
http://guide.supereva.it/antropologia/interventi/2010/07/i-canti-fanciulleschi-usati-nei-giochi
http://www.filastrocche.net/le_conte/ab%ECbo.htm

                                                                                                                                        Manuela Piccioni