Il Sacro Bosco di Bomarzo: un viaggio tra figure enigmatiche ed edifici surreali
Il Nonno Pasticciere ha ripreso il suo viaggio in un mondo di giochi e questa settimana ha deciso di portarvi nel surreale parco dei mostri di Bomarzo.
Il Sacro Bosco si trova nell’ omonima località di Bomarzo, un grazioso borgo in provincia di Viterbo, assolutamente da visitare.
Durante la vostra passeggiata nel magico boschetto vi imbatterete in sculture realizzate in basalto ritraenti enigmatiche figure di mostri, draghi, soggetti mitologici, animali esotici, edifici surreali, iscrizioni ed indovinelli che disorienteranno i grandi e affascineranno i più piccoli.
Venne progettato dal principe Vicino Orsini e dal grande architetto Pirro Ligorio nel 1552.
Al di là di quelle che fossero le reali intenzioni del Principe Orsini, si può affermare con certezza che l’intero complesso è una grande celebrazione d’amore rivolta alla moglie Giulia Farnese. A lei, infatti, è dedicato il Tempietto che si incontra su una piccola altura.
Dopo la morte del Principe, gli eredi abbandonarono il parco e solo dopo 400 anni la famiglia Bettini recuperò con restauri e lavori quello che oggi possiamo ammirare.
Questo parco delle meraviglie venne riscoperto e rivalutato nel tempo anche grazie all’interessamento di molti artisti, tra cui Salvador Dalì.
Dopo aver acquistato il vostro biglietto vi verrà consegnata una piantina sulla quale sono segnati ben 36 punti di interesse.
Tra le più suggestive ed importanti raffigurazioni che incontrerete ci sono senz’altro i gruppi scultorei della Tartaruga e del Pegaso Alato, ma anche l’Elefante e la statua del Dio Nettuno.
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Ma le sorprese non finiscono qui; ad un certo punto davanti ai vostri occhi apparirà una casa pendente molto stravagante.
ameliaonline.it
Ma fate attenzione perché una volta varcata la soglia vi sentirete completamente privi di equilibrio. Un’esperienza sensoriale da non perdere.
Le sorprese sono davvero tante ma la figura più celebre del Parco e suo simbolo è sicuramente l’orco, un grande faccione di pietra con la bocca spalancata; in realtà è una camera scavata nel tufo. Per mezzo di alcuni gradini si può entrare al suo interno, dove sono collocate delle panche e un tavolo. Data la forma dell’ambiente, le voci di coloro che vi entrano sono amplificate e distorte, creando un effetto spaventoso.
Sulla bocca dell’Orco la scritta “Lasciate ogni pensiero voi che entrate” vi invita ad abbandonare le vostre certezze razionali per ricongiungervi con la vostra parte più istintiva ed autentica per ritrovare infine voi stessi.
Il Parco si estende su una superficie di circa 3 ettari, in una foresta di conifere e latifoglie e ci sono anche punti ristoro dove poter mangiare e rilassarvi per un picnic con la famiglia o gli amici.
Pronti per un viaggio davvero divertente? Tranquilli è inclusa una deliziosa merenda al sacco.:)
Alla prossima!
Manuela Piccioni