As-Nas: il “poker” persiano
Per molti di noi la Persia è un luogo magico, incantato, lontano e allo stesso tempo vicino, che conserva in sé, ancora oggi, tutte le mitologiche suggestioni da “mille e una notte”. Anche il Nonno Pasticciere ha subito il fascino dell’Oriente ed è partito alla ricerca dei divertimenti tradizionali di questi paesi.
Le carte. Era questo il suo interesse primario che lo ha spinto fin qua perché si dice che il poker sia nato proprio da queste parti da un mazzo particolare chiamato As-Nas.
Non esistono semi, ma cinque singoli disegni ciascuno con un colore di sfondo distintivo che si ripetono per 4-5 volte per un totale di 20-25 carte. A ben guardarle appaiono come miniature di rara bellezza, con figure incastonate in cornici ovali dorate o riccamente decorate. Una curiosità: molti di questi mazzi sono conservati anche in alcuni collezioni di musei importanti, come il Metropolitan o il British.
Il termine As-Nas è formato da As- “asso” e Nas “popolo”, “genere umano” e quindi significherebbe “serie di persone” o “gruppo di assi”.
Questo il catalogo di raffigurazioni che si trovano:
– Ās (آس): Asso. La carta più alta. I disegni comuni includono un leone con il sole o la luna sullo sfondo; leoni e/o draghi in combattimento, bestie che si mordono l’un l’altra, a volte con leopardi o altri animali aggiunti, un cacciatore a cavallo, attaccato da una bestia selvaggia.
– Shāh (شاه): Re, spesso seduto su un trono, o talvolta a cavallo.
– Bībī (بیبی): Donna, spesso mostrata seduta, con in braccio un bambino.
– Serbāz (سرباز): Soldato.
– Couli o Lakkāt (لکات): la carta più bassa, generalmente una ragazza che balla o una coppia di ballerini o un musicista.
Fonte: http://www.7bellonline.it/base/Mazzi%20standard%207bello/Persia.htm
L’uso di queste carte da gioco si diffuse a partire dal VXII ma fu il il generale Albert Houtum-Schindler nel 1895 a descrivere le regole dell’As-Nas. Quattro giocatori e ciascuno riceve 5 carte, da distribuire verso destra. Il mazziere mette una posta. Il primo giocatore, dopo aver guardato le sue carte, se “gioca”, deve dire dîdam (vedo) e copre la puntata o rilancia. Se non desidera giocare, dice nadîdam, (non vedo) e lascia le carte. Può anche “vedere” senza guardare le carte e dice nadîd dîdam (vedo senza guardare le carte).
Il secondo giocatore, se desidera giocare, deve coprire la posta in gioco e può anche rilanciare. Terzo giocatore e banco fanno il loro gioco e quando le poste sono per tutti uguali e nessuno rilancia più, le carte vengono scoperte e il giocatore con la mano migliore vince.
Ecco i valori delle mani:
She va just, cioè tris e una coppia; full.
Sehta, ovvero tris, di assi, re, ecc.
Do just, cioè, due coppie; gli assi più alti.
Just, cioè una coppia; gli assi più alti.
Ah, anche il Bluff è una caratteristica del gioco. Qui chiama tûp zadan e letteralmente vuol dire “sparare con una pistola”.
Gli europei quando si misero ai tavoli dell’As-Nas iniziarono a chiamarlo “poque” o “pochen”…ecco da dove deriva il nostro “poker”. Svelato l’arcano!
Eleonora Ciambellotti