L’idea viene dagli States, perché, probabilmente, in Italia non avrebbe avuto molto seguito.
Ed è anche abbastanza semplice, elementare, quasi provocatoria: riuscire a ideare una macchina che riesca a trasformare l’acqua in vino, semplicemente da casa.
Addio alle raccolte dell’uva, alla vendemmia, alle fasi di produzione, all’imbottigliamento e a tutto il resto. Da oggi, per fare il vino, potrebbe bastare un po’ d’acqua e un sofisticato marchingegno.

Il progetto va sotto il nome di “Miracle Machine”, che è poi anche il nome dell’apparecchio che dovrà occuparsi dell’operazione che, come ricorda la denominazione stessa, sembra ricordare avvenimenti biblici e azioni al limite dell’irrazionale.

A farsi promotore del progetto, che si propone di scalare il mercato, perlomeno oltreoceano, è la compagnia Customwine, con a capo i due soci Kevin Boyer e Philip James.
Ma come funziona la macchina in questione? Il procedimento è semplicissimo: basta inserire all’interno l’acqua e gli ingredienti che vengono dati in dotazione (simili a piccole bustine come quelle del tè) e poi la macchina farà il resto.

I tempi? Circa tre giorni per avere un, secondo loro, ottimo vino da gustare da soli o in compagnia.
Non solo: nel corso delle giornate utili per la preparazione del prodotto, si potrà, grazie ad una specifica app, controllare se il grado di fermentazione è ottimale e quindi si può procedere o meno a bere il vino.

Che tipi di vino si potranno bere? Tra questi ci sono il Pinot Nero, lo Chardonnay e il Sauvignon. Si potrà anche scegliere se avere il vino più fruttato o meno. Insomma, sebbene al momento la scelta non sia così vasta, qualche opzione per l’utente già c’è.

Sulla qualità, invece, ci sono i dubbi maggiori. Benchè un vino fatto in casa come questo possa venire a costare sicuramente meno, probabilmente il sapore non sarà proprio uguale a quello prodotto in maniera naturale.

Gli italiani potranno apprezzarlo? E voi lo provereste?

Andreas Marcopoli