Il “futuro” si scopre all”aria aperta: il Nonno Pasticciere in visita al Giardino dei Tarocchi


Il “futuro” si scopre all”aria aperta: il Nonno Pasticciere in visita al Giardino dei Tarocchi

Conoscere il “destino” è da sempre un grande desiderio di tutti i “viaggiatori”, di tutti coloro che sono alla ricerca di qualcosa, di se stessi o semplicemente di una nuova ricetta per deliziare i palati dei più golosi ;). Affetto da una strana forma di curiosità riguardo al futuro, il Nonno Pasticciere ha preso armi e bagagli e si è diretto in Toscana, vicino Capalbio, per farsi un giro all’interno dell’incantevole “Giardino dei Tarocchi”, un parco artistico ideato dall”artista franco-statunitense Niki de Saint Phalle, popolato di statue ispirate alle figure degli arcani maggiori dei tarocchi.

 

 

Identificando nel Giardino il sogno magico e spirituale della sua vita, Niki de Saint Phalle si è dedicata alla costruzione delle ventidue imponenti figure in acciaio e cemento ricoperte di vetri, specchi e ceramiche colorate, per più di diciassette anni, a partire dal 1979. Ed è proprio qua che il Nonno Pasticciere cerca di scoprire quale sarà la prossima ricetta “vincente” per conquistare nuovi clienti :)In questo piccolo Parc Guell all’italiana, il nostro eroe si lascia catturare dalla varietà di luci che si generano intorno alle statue: l’Imperatore, l’Imperatrice-Sfinge, la Forza, la Morte, il Diavolo, la Temperanza, in ogni angolo c’è un appuntamento con il destino, un incontro sorprendente ed allegro, che ricarica il cuore e la mente del fortunato ospite.

 

Questo posto è davvero una città. Varcata la soglia, la strada sterrata sale fino alla grande piazza centrale occupata da una vasca e sovrastata dalle figure unite della Papessa e del Mago, i primi arcani maggiori dei Tarocchi che segnano l”inizio del percorso. Qua si respira immediatamente un vago senso di inquietudine ed incantesimo, di fascinazione, di gioco, di splendida visionarietà, caratteristiche  che animano l”intero Giardino. La vasca circolare, in cui si raccolgono le acque sgorganti a cascata dalla scalinata che procede dalla enorme bocca aperta della Papessa, chiara reminiscenza dell”Orco di Bomarzo e ideale legame con i giochi d”acqua di Villa d”Este, è segnata al centro dalla Ruota della Fortuna, la scultura meccanica semovente eseguita da Jean Tinguely.

 

 

Le strade che si dipartono dalla piazza percorrono itinerari diversi che seguono le sinuosità del terreno, salendo o scendendo lungo il costone.
In ognuno di questi vicoli, l’artista ha lasciato un segno:appunti di pensiero, memorie, numeri, citazioni, disegni, messaggi di speranza e di fede, si dipanano in un percorso che ancora una volta non è solo fisico ma soprattutto spirituale ed emotivo.

 

Il Nonno Pasticciere interroga queste meraviglie in “trionfo” per sapere quale sarà la colazione del “futuro”, cosí da farne la sua “gallina dalle uova d”oro”, ma come nella migliore tradizione, non riceve alcunché, tranne qualche risposta sibillina…il futuro, come gli ingredienti delle bontà più dolci e speciali è bene che restino “segreti” 😉
Una dritta però l”ha ricevuta, grazie al “tarocco” giusto…

 

Alla prossima avventura con Pattini

Manuela Piccioni Eleonora Ciambellotti