Il mondo di zucchero di Pip e Pop
Di zucchero, al mondo, ne esistono varie tipologie. C’è il classico zucchero bianco, che utilizziamo giornalmente, economico e adatto a quasi tutti gli utilizzi in cucina. C’è poi quello di canna, che presenta un colorito marroncino, ed è più grezzo e meno raffinato di quello bianco. Poi c’è lo zucchero a velo, che viene spesso utilizzato come copertura per i dolci, come accade nel periodo natalizio con il pandoro.
Quello che forse non avete mai visto è invece lo zucchero utilizzato per costruire pavimenti, sculture e installazioni.
Proprio questa è la geniale trovata di Pip e Pop, nome con cui apprezza farsi conoscere l’artista australiana Tanya Schultz , che ha scelto di costruire, all’interno di alcune stanze, degli ambienti totalmente ricreati con dello zucchero colorato, a cui sono stati aggiunti parti di caramelle e dolciumi di ogni tipo.
Il risultato, come potete vedere nelle immagini di questo post, è sbalorditivo. Colpiscono i colori multiformi, che ci fanno immergere in un mondo fatato e a prova di bambino, ricreato con colori accesi e in forte contrasto tra di loro, con tocchi di giallo limone, rosa shocking, arancio, blu e tanti altri. Le creazioni ricordano spesso paesaggi naturali, come colline, montagne, fiumi o laghi, o figure geometriche non troppo inclini alla perfezione, come stelle, triangoli o cerchi che non sempre sono compiuti nella loro interezza.
L’artista australiana ha presentato le sue creazioni in differenti parti del mondo, ricreando ogni volta un nuovo soggetto a seconda della stanza avuta in dotazione e del Paese che l’ha accolta; si sono così susseguite mostre in Giappone, in Europa e in Australia che hanno contribuito ad accrescerne la fama.
Il motivo che sta dietro alla scelta del’artista di lavorare lo zucchero in questo modo è scritta dalla Schultz stessa nel suo sito internet: la creazione di un mondo utopico e paradisiaco, dove far emergere al meglio i sogni delle persone.
Che, a quanto pare, per l’artista australiana son fatti di zucchero.
Andreas Marcopoli
(Copyright Immagini: www.pipandpop.com)