Illusioni: quando il cibo si prende gioco di noi


Illusioni: quando il cibo si prende gioco di noi

Ceci n”est pas une pipe, recita la scritta sotto ad uno dei più famosi quadri di Magritte.
Il quadro in questione, dipinto tra il 1928 e il 1929 dal famoso artista surrealista francese rappresenta effettivamente una pipa, ma Magritte ha voluto posizionare la scritta (Questa non è una pipa) per testimoniare che quella in questione effettivamente non fosse una pipa, quanto una semplice rappresentazione della stessa.

Mentre tutti conoscono Magritte, pochi sanno che c”è un”artista moderna che ricrea nelle sue opere la volontà illusionaria e surrealista del grande artista francese.
Si chiama Hikaru Cho e ha scelto proprio il cibo per alcune delle sue più suggestive creazioni. 
 

Le sue opere si basano proprio sul concetto d”illusione: ciò che si vede non è mai ciò che in realtà è.
Ecco quindi un”arancia che altro non è che un pomodoro dipinto, così come il cetriolo che nasconde al suo interno una banana e la piccola melanzana, che dentro contiene la sua vera essenza, cioè un uovo.

La ricerca dello stupore di chi guarda è l”obiettivo principale dell”artista. Il secondo, più interessante, è la volontà di far vedere alle persone che niente, in un mondo come il nostro sempre al cospetto di pubblicità e bombardato da immagini irreali, è ciò che sembra.
L”artista sceglie, per mostrare questo mondo illusorio, proprio il cibo, una delle cose più tangibili che esistano, una delle cose con cui più abbiamo a che fare con la vita dei nostri giorni.

Suona quasi come un avvertimento: se non si presta attenzione, le soprese potrebbero essere dietro l”angolo, anche quando meno ce lo aspettiamo.

Andreas Marcopoli 

(Copyright immagini: Hikaru Cho)