La regina dei quadri di spezie
Di regine, al mondo, ce ne sono tante.
C’è la regina Elisabetta, che ancora guida un Paese nonostante la sua veneranda età. C’è la regina di cuori, che in un vecchio e famoso libro di Lewis Carroll è ossessionata dal taglio delle teste. C’è la regina degli scacchi, che spesso decide, grazie alla sua potenza, la vittoria o la sconfitta di una partita.
Ma la regina di cui vi vogliamo parlare oggi non è nessuna delle tre.
La protagonista del nostro articolo sarà infatti Kelly McCollam, la regina indiscussa della pittura con le spezie.
La nostra eroina non è infatti una cuoca provetta, ma la sua abilità nell’utilizzo delle spezie non ha eguali nel mondo: Kelly utilizza infatti questi ingredienti polverosi, uniti al sale da cucina, come se fossero colori vivi per realizzare tutte le sue opere.
Zafferano, pepe rosa, pepe nero, sale marino, sale rosa, cumino e via dicendo: i colori e gli odori si mescolano sapientemente sulle tele grazie alle mani dell’artista statunitense, che riproduce così delle opere in cui le varie sfumature si toccano e si legano senza mai però mescolarsi del tutto.
Salta subito all’occhio come i colori ricreati dalle spezie risultino accesi e brillanti, catturando tutta la luce attorno e riproponendola in un’esplosione di vivacità.
Queste opere riproducono solitamente porzioni di campagna, o semplici paesaggi; queste ambientazioni infatti si prestano maggiormente alla materia prima utilizzata dall’artista.
Il suo quadro più famoso è però sicuramente quello che riproduce la celebre “Notte stellata” di Van Gogh: le pennellate espressioniste e vorticose del pittore olandese diventano piccoli grumi di polvere, che mantiene però la forza “pastosa”
Ma la vera particolarità sta nella consistenza: la polverosità delle spezie rende i quadri molto granulosi essi non rimangono più piatti, ma diventano in rilievo, andando a formare delle ombre particolari che rendono il tutto ancora più suggestivo.
Le opere della McCollam hanno cominciato così ad essere esposte in molte mostre oltreoceano e, chissà, magari un giorno arriveranno anche qui in Europa, dove finalmente potremmo ammirarle anche noi.
In tutto il loro splendore.
Andreas Marcopoli