L’artista che fa quadri col vino


L’artista che fa quadri col vino

La scorsa settimana vi abbiamo parlato dello zucchero, illustrandovi, oltre alla sua storia, anche alcuni suoi usi inconsueti.

Oggi è invece il turno del vino, altro alimento particolarmente noto agli amanti della penisola.
Lo sapevate che l’Italia è infatti il primo produttore di vino al mondo?

Forse in effetti questa notizia non vi era nuova… Quello che magari non sapevate è che qualcuno ha deciso di utilizzarlo per…produrre arte!
Più di qualcuno, in verità; noi oggi vogliamo concentrarci però su Elisabetta Rogai, artista fiorentina che dipinge le sue tele utilizzando esclusivamente vino rosso o bianco.
Si, avete letto bene: al posto dei colori all’olio o di altri tipi di vernici speciali, Elisabetta usa soltanto del buon vino per creare delle vere e proprie opere d’arte, come quelle che potete ammirare in questa pagina.

Niente aggiunte di coloranti o altro: il vino che normalmente vedete nei vostri bicchieri finisce direttamente sulla tela! (Questo non vuol dire che la prossima volta che verserete del vino in tavola possiate scusarvi dicendo che state creando arte…non funziona proprio così! :P)

Alla base della poetica artistica della Rogai c’è la volontà di vedere l’invecchiamento del quadro, un po’ come avviene alla tela dell’opera più celebre di Oscar Wilde, Il ritratto di Dorian Gray.
Come? Beh, semplice: l’utilizzo di vino naturale senza aggiunta di coloranti o vernici speciali fa sì che il quadro, a distanza di qualche giorno, cambi di colore, passando dal violaceo iniziale ad un più tenue marrone, proprio per via delle caratteristiche del vino stesso, che “matura” sul quadro.

Un quadro che quindi non è sempre fisso e immutabile (come la Gioconda di Leonardo o la Venere del Botticelli), ma si modifica col tempo; un’opera d’arte in movimento, che quasi sembra viva e che cambia, come noi, col tempo. Per vedere tutte le opere dell”artista basta visitare il suo sito internet qui!

I confini dell’arte contemporanea, si sa, sono infiniti!

E voi cosa ne pensate? Meglio sulla tela o…nello stomaco? 🙂

Andreas Marcopoli

(Credits immagini: blog.libero.it, blog.stefanotesi.it)