Le tue calorie in più? Donale con una app!
Oggi, visto che il Natale si avvicina e siamo tutti più buoni, vogliamo presentarvi una storia molto bella che ha a che fare con il mondo del cibo e della tecnologia. Quello di cui vogliamo parlarvi oggi è infatti è una applicazione che si chiama “Give your calories”. In che cosa consiste?
Beh è una semplice app per smartphone che permette di calcolare il numero di calorie del cibo che si sta mangiando. Basta fare una foto dell’alimento e si avrà una stima abbastanza precisa delle calorie che si stanno per consumare. Nel database dell’applicazione sono infatti presenti oltre due milioni di alimenti con le rispettive calorie calcolate. E, se l’app non riconosce il cibo nella fotografia, si può inserire tramite tastiera il nome dell’alimento e avere a disposizione la stima richiesta. Non troppo originale, direte voi.
In effetti se l’app si fosse fermata a questo non si sarebbe rivelata come nulla di nuovo.
Invece “Give your calories” si propone di più. Una volta scoperte le calorie dell’alimento in oggetto gli utenti sono invitati a fare una donazione per un’associazione, la Action Against Hunger, che si occupa di combattere la fame nel mondo attraverso lo sviluppo di progetti in Africa e Asia. Un modo, quindi, per…”donare” le calorie da chi ne ha in abbondanza a chi ne ha veramente bisogno. Su cosa si basa la donazione? Proprio sulle calorie del cibo fotografato!
Il sistema è semplice: se il cibo è al di sotto delle 200 calorie appare un pulsante di donazione da 1 dollaro, se invece si arriva a 300 calorie il pulsante indica una possibile donazione di 2 dollari, che arrivano a 5 per gli alimenti con 400 calorie. Al di sopra di queste si cresce di 1 dollaro per ogni cento calorie in più.
In questo modo si può aiutare chi quelle calorie non può ricevere giornalmente. Un modo originale per ripensare l’ottica della ridistribuzione del cibo e far comprendere appieno che dall’altra parte del mondo ci potrebbe essere qualcuno in difficoltà.
E, visto che a Natale si dovrebbe essere tutti più buoni, l’idea non ci sembra niente male.
Andreas Marcopoli