Il riciclo delle assi da stiro…non fa una piega!
I tessuti plissettati sono sempre andati di moda, fin dall’antico Egitto. E di conseguenza ogni era ha avuto il proprio “metodo” per realizzarli e il proprio ferro da stiro!
I primi lisciatoi (si chiamavano così!) erano usati a freddo: in pietra, in legno, in marmo, in terracotta o in vetro, ce n’erano di tutti i gusti, ma senza calore era veramente difficile farli scivolare sul capo d’abbigliamento…fino all’arrivo dei Cinesi.
Sì, perché il primo ferro da stiro a caldo ha origini orientali. Si tratta di un recipiente in bronzo dell’epoca Han (200 A.C./200 D.C.), ricavato dai più antichi bruciatori di profumo, con un lungo manico in legno. Il ferro veniva riempito di brace incandescente per stirare i tessuti più resistenti, mentre per quelli delicatissimi come la preziosa seta cinese, si preferiva della sabbia calda.
Il manico del ferro da stiro era tanto più prezioso quanto più ricco il possessore. In semplice legno senza pretese o in avorio nelle mani di stiratori al servizio delle famiglie più nobili. Invece di essere appoggiati a piani di stiratura, i tessuti erano tenuti sospesi ai lati da abili artigiani.
In Europa si resta “a freddo” fino alle Crociate, per poi passare al gas, all’elettricità e solo in tempi recenti al vapore, trasformando così lo stiratore in un vero e proprio mestiere.
Ed è solo in questo periodo che compare l’asse da stiro come lo intendiamo noi, quell’oggetto che riponiamo negli angoli più stretti della casa e che tiriamo fuori ogni volta con grande fatica per scalare la montagna dei panni appena asciugati.
Abbandonare la stiratura non sempre è possibile, ma far passare l’asse a “nuova vita”, quello sì. Di seguito troverete alcune idee facili da realizzare per arredare la vostra casa con vecchi assi da stiro che non usate ormai più.
La casa però risulta ancora più arredata se su quelle mensole mettete i nostri Dolci Pattìni 🙂
Eleonora Ciambellotti