Ringraziamento d’artista!


Ringraziamento d’artista!

La scorsa settimana, in America, si è celebrata una festa tradizionale molto particolare.
Si tratta del Thanksgiving day, il cosiddetto giorno del ringraziamento.

Questa festività è molto importante negli States, considerata come un segno di gratitudine nei confronti di Dio per la bontà del raccolto, e si celebra l’ultimo giovedì del mese di Novembre.
La sua tradizione comincia nel 1621, in seguito alla venuta dei padri pellegrini dall’Inghilterra in America.

Ma come mai oggi parliamo di questa festa già trascorsa? Per presentarvi un originale artista che ha deciso di ricreare alcuni famosi quadri utilizzando i cibi tipici del giorno del Ringraziamento in America: mais, fagiolini e, ovviamente, l’immancabile tacchino, considerato il vero simbolo della festa.

L’idea è quella di giocare con il cibo, provando a stabilire come determinati artisti del passato avessero potuto presentare le proprie opere se, al posto dei pennelli, avessero avuto semplicemente il cibo del giorno del Ringraziamento.

Ma quali sono i quadri ricreati dall’artista americana, che di nome fa Hannah Rothstein?

Tra questi il celebre quadro di Magritte raffigurante una pipa, che viene ricreato dalla Rothstein cambiando la celebre frase che ha reso famosa quest’opera del pittore, passando da “Questa non è una pipa” a…questo non è un pasto! 😀

Molto divertente anche la trovata per rappresentare un quadro di Picasso: rompere il piatto in mille pezzi e posizionare il cibo sopra a questi, per ricreare proprio l’ambientazione tipica del pittore cubista.

Interessante anche il puntinismo di Seurat, che viene riprodotto sminuzzando i fagiolini e il mais, e facendo si che le salse si posizionino attorno a decorare (come piccoli puntini) il tutto.

Chiudiamo questa rassegna con Mondrian: ecco che le fettine di tacchino e le salse sono disposte dalla Rothstein a formare le figure geometriche e i quadrati che hanno reso celebre

Arte e cibo, anche stavolta, sono estremamente connessi. E, stavolta, non dobbiamo fare altro che “ringraziare” il tacchino. 🙂

Andreas Marcopoli