Sahkku: il gioco tradizionale della Lapponia


Sahkku: il gioco tradizionale della Lapponia

L’aria del Natale mette in fibrillazione più del solito il Nonno Pasticciere: non riesce davvero a stare fermo, neanche dovesse consegnare regali come Babbo Natale!

Cucina, sperimenta, inforna, assaggia e non riesce a smettere di viaggiare. Secondo voi dove sarà finito questa volta? Vi diamo dei suggerimenti: temperature polari, tempeste magnetiche, renne, slitte, tanta neve e lui, l’unico e inimitabile Babbo Natale…ma a proposito, come si divertirà quando non è impegnato a smistare letterine?

Per tentare di rispondere a questa curiosa domanda, il Nonno è volato fino in Lapponia, dove ha scovato un gioco davvero appassionante. Si tratta del sahkku, il tradizionale “board game” della cultura Sami.

Fonte: https://www.bigcream.it/it/Giochi/sahkku.html

È un “running-fight game”, uno di quei giochi dove gli sfidanti muovono i loro pezzi lungo una pista con l’obiettivo di eliminare il prima possibile tutti i pezzi degli avversari. Esistono numerose varianti del sahkku, molte delle quali ancora senza delle vere e proprie regole scritte.

La sfida è tra due giocatori e si svolge su una tavola, che nella sua forma più semplice è fatta da tre file parallele di linee corte, chiamate sàrgat, dove sono posizionati i pezzi, collegate verticalmente l’una all’altra in modo che il tabellone sembri costituito da una sola riga. Il quadrato centrale è denominato “il Castello” e indicato con una X.

Fonte: en.wikipedia.org

Di solito ci sono 15soldati” per parte, ovvero galgut (donne) e olbmàt (uomini) e un gonagas (re). Questi pezzi sono simili a quelli degli scacchi e nella parte superiore terminano con una piramide affilata per gli uomini e una piramide con la punta tagliata per le donne. Il Re invece è una piramide alta e snella, che nelle varianti più ricercate è intagliata in modo molto elaborato.

All’inizio del gioco, file di uomini e donne si fronteggiano su opposte di linee corte (un sárggis, più sárgát). Il Castello è occupato dal Re. I dadi vengono lanciati per determinare chi inizia il gioco: può farlo che per primo lancia un sáhkku (X). I dadi usati per il sáhkku sono dadi lunghi a quattro facce o “dadi a bastoncino”. Hanno la forma di cubi leggermente allungati le cui estremità corte sono affilate a punta in modo che possano atterrare solo su quattro dei loro lati. Ogni lato del dado porta il segno “X”, il simbolo sáhkku.

I pezzi si muovono in base ai valori del dado. Si può scegliere di muovere un pezzo più volte durante il proprio turno, oppure usare i valori dei diversi dadi per muovere più soldati. All’inizio del gioco, i soldati sono inattivi, cioè incapaci di muoversi. Un giocatore può attivare un soldato lanciando un sáhkku. Quando attivato, un soldato viene spostato avanti di un sárggis.

Lo schema del movimento dei soldati dipende dalle diverse varianti, ma in tutte le versioni il Re all’inizio è l’elemento neutro, non controllato da nessun giocatore. Viene “comandato” da chi sposta uno dei suoi pezzi sul sárggis occupato dal Re.

Esistono diverse modi per muovere il Re:
-come i soldati del giocatore che attualmente lo controlla.
-avanti o indietro.
-ortogonalmente a destra, a sinistra, in alto e in basso.

Lo scopo del gioco è catturare tutti i soldati dell’avversario, cioè rimuoverli dal tabellone. Il soldato di un avversario viene catturato quando un giocatore sposta un soldato, o il Re reclutato, su un sárggis occupato dall’avversario. Se il sárggis in questione è occupato da più soldati avversari (nei casi in cui tale “convivenza” è consentita), tutti quei soldati vengono catturati. Un soldato catturato viene rimosso dal tabellone e non rientrato più.

Un passatempo davvero popolare nella cultura Sami, un gioco antichissimo, in cui si fondono storia e tradizioni. MA piacerà a Babbo Natale? 😛  Mistero! In ogni caso abbiamo appurato che: la cultura di un popolo passa anche dalla tavola…da gioco!

Eleonora Ciambellotti

Fonte immagine copertina: en.wikipedia.org