Scatta su Instagram e il cibo è in omaggio: l”idea si concretizza a Londra
Mangiare gratis pubblicando una foto su un social network? Da oggi si può.
Accade a Londra, grazie ad uno store temporaneo della Birds Eye, marca specializzata in prodotti surgelati. Nello store in questione, se prima di consumare un pasto si fa una foto dello stesso e la si pubblica su Instagram con l’hashtag dedicato #BirdsEyeInspirations, il pasto in questione sarà gratis.
L’iniziativa, che avrà durata limitata nel tempo, ma sarà riprodotta in caso di successo, ha già permesso di raccogliere oltre 500 foto con l’hashtag dedicato, offrendo una ottima pubblicità alla catena e una grande circolazione di articoli online.
L’iniziativa è inoltre piaciuta agli addetti del settore, tra cui buongustai affamati ed appassionati di social network ed Instagram: i primi hanno visto il progetto come un buon modo per provare prodotti surgelati gratuitamente, riuscendo ad apprezzare di più quello che forse sarebbe stato un semplice “prodotto di seconda fascia”, i secondi hanno accolto bene il tutto perché si sono finalmente sentiti considerati in maniera adeguata da un’azienda per quello che, per loro, è forse qualcosa di più di una semplice passione.
Offrire del cibo in cambio di una foto potrebbe sembrare un’iniziativa controproducente per il brand a livello di costi, specie se le persone che decidono di aderire cominciano a diventare molte.
Ma, facendo due conti, forse non è proprio così. Al giorno d’oggi i social network cominciano ad essere molto influenti tra gli utenti e per creare una buona reputazione per l’azienda stessa, e cosa c’è di meglio di una pubblicità che venga dal consumatore stesso?
Diversa invece l’opinione di alcuni ristoranti di New York, che hanno deciso di bandire totalmente l’utilizzo di Instagram nei loro locali. Secondo i gestori degli stessi scattare troppe foto nel ristorante impediva alle persone di gustare il cibo nel migliore dei modi, distraendoli dall’obiettivo principale del cibo stesso, e cioè la sua consumazione.
Pubblicità Vs gusto del cibo: chi la spunterà alla fine?
Andreas Marcopoli